Silvio CIUCCETTI
Sono ormai passati più di nove anni da quando Silvio se ne è definitivamente andato; più volte era già scappato da Asti (Francia, Messico, Egitto, Germania…) ma era sempre tornato. La nostra città, Variglie e Cossombrato erano la sua terra e un forte legame aveva fatto sì che rientrasse sempre con noi.
“Silvio è come uno spiritello portatoci da un vento improvviso, vento dalle infinite tonalità”. Così aveva scritto commentando le sue opere in una presentazione Eugenio Guglielminetti, l’importante scenografo astigiano, con il quale Ciuccetti aveva a lungo collaborato.
Nato pittore, a 17 anni aveva allestito la sua prima mostra personale. contemporaneamente si era iscritto all’Accademia Albertina di Torino avendo come maestro di pittura Francesco Menzio (uno degli artisti appartenente al gruppo dei Sei di Torino). Iniziò da subito ad esporre presso alcune delle più prestigiose gallerie d’arte italiane presentato da Menzio stesso e da altri importanti critici nazionali. Questo momento pubblico ebbe, però. termine nel 1977 quando con una personale presso la galleria “La Fornace” di Asti decise di cessare la sua attività espositiva in spazi privati. Da allora lavorò esclusivamente su commissione per richieste di collezionisti privati o enti pubblici. Per vent’anni insegnò discipline plastiche e pittoriche presso il Liceo Artistico di Torino
Affascinato dalle possibilità offerte dalla televisione si propose come regista e autore collaborando con radio commerciali e, soprattutto, con la Rai di Torino. In questo ambito si occupò del Palio di Asti e girò documentari e filmati su personaggi del mondo della cultura ( Vittorio Alfieri, Eugenio Guglielminetti, Davide Lajolo…..).
E’ stato inoltre Maestro del Palio in tre occasioni:1972,1979 e 2006; ha partecipato, invitato, a importanti rassegne pittoriche internazionali, tra di esse l’esposizione per il centenario della nascita di Bertrand Russel a Londra.
Una grave malattia pose termine alla sua vita quando non aveva ancora settantanni.
Silvio Ciuccetti. Una immagine inedita.
“Se non conoscessi l’arte e le sue tecniche sarei anch’io un malato mentale”. Questo ci disse Silvio quando lo invitammo a iscriversi a Psichiatria Democratica, l’associazione che accompagnò Basaglia nella lotta per l’approvazione della legge 180 che ancora governa il trattamento sanitario obbligatorio ed inaugurò nel 1978 una nuova psichiatria che tenesse conto delle capacità implicite in ogni persona di esprimersi e la possibilità di accettare il proprio essere in società.
Allora gli chiedemmo di disegnare il logo del gruppo di Asti: disegnò subito la figura di un uomo salvato da un altro, tenuto per le mani; i due uomini si guardano ed hanno le spalle un sole, una luce. Dentro c’è tutto: il mutuo soccorso, la possibilità di emergere, la critica sociale ma anche la fiducia in un cambiamento. Questo è stato Silvio per noi amici, una scorbutica verità, una assoluta unica via, la capacità di porsi dei dubbi, un sogno, un artista.
Per sempre si domandò quale fosse il ruolo dell’artista nella società ed insisteva che non è solo quello di abbellire la realtà, ma di trasfigurarla, trasformarla. Egli trasformò il proprio dolore di vivere nella pittura, una pittura onirica, carica di colori urlanti e parole gentili ad un tempo, un invito alla società di guardarsi allo specchio, come lui fece per tutta la vita con se stesso. Se le sue prime opere hanno assonanze con Fancis Bacon, la trasfigurazione, in seguito divennero sempre più realistiche come se i sogni trovassero le forme che tutti possono vedere e sperimentare se guardano con occhi grandi. La grande capacità di Silvio nell’usare le tecniche della pittura gli permise di dipingere, di comunicare, di dar voce al proprio impegno civico, dare un senso alla propria vita. A noi rimangono quei quadri che escono dalla cornice e specchiano tutt’intorno chi siamo. Non guardateli come riceveste un pugno, ma, con l’ironia di cui anche l’artista e l’uomo ne era campione, come un urlo di felicità che trasborda, che rompe gli schemi, che suggerisce una via d’uscita: l’aiuto reciproco in una società più equa.
Tiziana Valente
Tratto da BANCO DELLE MEMORIE – YouTube
ASTIGIANI pubblica l’ampio stralcio autobiografico che Silvio Ciuccetti inserì nel catalogo della mostra “La forza dei segni” organizzata al Battistero di San Pietro in occasione del Palio 2006.
Silvio Ciuccetti, la forza dei segni di un artista Settant’anni vissuti fantasiosamente –