Francesco PREVERINO – L’Affiorare dei Ricordi
Costigliole Cultura è onorata e lieta di presentare la mostra di Francesco Preverino.
Il suo lavoro si manifesta principalmente sul rapporto uomo/natura con soluzioni e sperimentazioni grafiche, disegnative, pittoriche, ceramiche e scultoree. A nostro avviso è uno degli “ultimi veri pittori”
Le opere che presentiamo a Casa Prunotto ne sono la prova.
In esse c’è la forza e la rabbia che un vero artista vive in un mondo tragicamente avviato a sempre più gravi e grandi catastrofi.
L’associazione “Costigliole Cultura” A.P.S. promuove la ricerca e il mantenimento della memoria collettiva, la conservazione e la tutela del patrimonio artistico, storico e culturale in tutte le sue forme ed espressioni.
Incentiva inoltre la conoscenza del territorio e del paesaggio attraverso le passeggiate culturali ed il “camminar lento” che restituisce la giusta dimensione all’umana conoscenza.
L’associazione favorisce tutte le forme di volontariato secondo il tempo, la disponibilità e la capacità dei propri Soci.
Francesco Preverino è nato a Settimo Torinese nel 1948.
E’ stato titolare della Cattedra di Decorazione presso le Accademie di Belle Arti di Reggio Calabria, Firenze, Venezia e ultimamente presso l’Accademia Albertina delle Belle Arti di Torino. Il suo fare pittorico è caratterizzato da una prorompente gestualità, da grumi di colore, da uno spazio lacerato che esprime la forza di una pittura mai rasserenante o piacevolmente descrittiva.
Una gestualità che rappresenta per Preverino il mezzo per tracciare sul supporto un ricordo, una storia, le impressioni che emergono dal passato con tutta la loro carica di immensi silenzi, di sensazioni, di personali intuizioni. Lavori di grandi dimensioni sono caratteristica del suo fare pittorico, dove il nero diventa invadente, dove lo sguardo è costretto ad addentrarsi negli interstizi, a spingersi lungo i bordi delle masse di oscurità, nel tentativo forse di indovinare il contorno, di decifrare il senso segreto delle cose della pittura. Un lavoro che, a prima vista, può sembrare deciso nell’immediatezza dell’esecuzione mentre invece è organizzato, studiato, analizzato, sviscerato attraverso studi, bozzetti e tutto ciò che può condurre alle soluzioni pittoriche desiderate. Lavora per cicli principalmente sul rapporto uomo/natura con soluzioni e sperimentazioni grafiche, disegnative, pittoriche, ceramiche e scultoree.
Vive e lavora a Torino.
RIFLESSIONI
Ritrovarsi con fatti – momenti – emozioni di tempo lontano
senza continuità – come flash –
senza sapere il perchè. …
ed è l’affiorare di ricordi
di luoghi, di esperienze,
che hanno segnato.
legame con la pittura? – forse –
per immagini che evocano
per attimi che hanno la possibilità di riconoscersi
in grumosità – in segni – in occasione –
per far pittura.
… E mi ritrovo immerso nell’accadimento
senza continuità di tempo –
senza preferenze di ricordo
per fortuita emozione
con la stessa partecipazione – senza mediazioni
e mi domando il perchè…
ma subito riemerge la voglia del fare pittorico
quasi a tangibile tentativo di rivivere il fatto
il percorso sempre uguale -maniacale – a volte –
per soluzioni migliori e per sperimentazione
obbligatorietà di spazio -uguale -in ricerca compositiva
per maggior impatto
con tecnica – veloce -istintiva -su disegno –
su traccia mentale –
su emozione rivissuta –
per tradizione senza forzature rappresentative
– in libedrtà –
incoerenza pittorica? – forse –
unica attenzione
il superamento del momento illustrativo
a favore della sola pittura.
… e contemporaneamente gesto
riporto con materiale insolito per la rappresentazione
in funzione -in uso a disposizione della sola pittura.
Carta – limatura ferrosa -per spessore –
per evidenziare
per caratterizzare
per esemplificare l’dea – il ricordo –
per preganza di contenuto
e la colatura dà accesso ad altra lettura
per maggior libertà
che non implica la definizionedel fatto
ma lo supera.
… E lo studio si modifica in inusuale paesaggio
le storie si confrontano – si specchiano –
in dialogo intimo – in attesa di legame
solo pittorico.
E il transito ripropone il momento,
la pittura traduce l’emozione, ela domanda
va verso a chi vedrà – per verificare sul lavoro svolto –
per scoprire il suo limite –
per necessità di dialogo,
per assoluto bisogno di verifica della propriaricerca
in altro luogo –
per urgente bisogno di capire
se è vera pittura.
Narcisismo – poca convinzione – insicurezza –
Mai – piuttosto amore verso la pittura,
pittura che ti mette a nudo –
pittura che svela il nascosto –
pittura che si impone senza necessità di esser spiegata.
… Ho necessità di parlare del mio lavoro
per non essere frainteso –
o per meglio fermare
il proprio discorso pittorico –
per affermare la propria visione sulla pittura
per spiegare l’iter della propria costruzione del quadro –
per consolidare le scelte –
per obbligo verso la pittura.
…Finito. …duplice attesa del fatto espositivo –
momento organizzativo – di manifestazione –
della possibilità (mi auguro) di accedere ad altre situazioni
ad altre stimolazioni – solo –
e soltanto per soddisfare il desiderio
di fare .
Francesco Preverino