Carlo PAGANI, Trionfo di Bacco e Arianna, 1817 ca., matita e china su carta, 38×28,5 cm.
Il disegno raffigura il soggetto in seguito affrescato dall’artista sulla volta del salone del castello: Bacco e Arianna, seduti su un carro trainato da pantere, vengono portati in trionfo da un corteo di centauri, menadi e satiri festanti.
Le figure furono prima abbozzate a matita con tocchi leggeri e successivamente ridefinite con l’inchiostro: in questo modo si iniziava a delineare la scena destinata ad essere tradotta in affresco.
Il modello cui s’ispirò l’artista fu l’analogo Trionfo rappresentato da Annibale Carracci nella galleria di Palazzo Farnese, a Roma (1598 – 1600).
Pittore esemplare del periodo neoclassico, Carlo Pagani operò principalmente a Torino, presso la villa della Regina (1805) e a Palazzo Reale (1815). Nel 1820 partecipò alla decorazione del castello di Govone.
Fu chiamato a Costigliole dal marchese Filippo Antonio Asinari: la sua presenza in castello è attestata dal 1817, mentre i pagamenti per il lavoro svolto nel salone sono compresi tra il 1820 e il 1822.
Testo: Simone Castino
All’inizio del 2017 gli affreschi del salone nobile sono stati riportati all’antico splendore con un’importante opera di restauro. Le immagini che seguono testimoniano questo importante evento e offrono una prospettiva inedita degli affreschi monocromatici di Carlo Pagani e della sua straordinaria capacità di rendere tridimensionali i disegni.
Sopra le porte, sempre a monocromo, sono raffigurati putti che giocano, si rincorrono, presentano offerte, sollevano grappoli d’uva, conducono pecore e capre (un chiaro inno alla vita agreste). La bellezza dell’opera è data non solo dalla bravura dell’artista ma, soprattutto, dall’effetto che è riuscito ad imprimere agli affreschi al punto da farli apparire in rilievo, come fossero bassorilievi.